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Guardie di Grazzano

Le Guardie di Grazzano sono nate per proteggere il Castello ed il piccolo Borgo dai briganti e sono stati scelti dal Conte Giovanni Anguissola in persona.

Indossando con orgoglio i colori feudatari bianco e verde, grazie alla loro esperienze nel maneggiare le armi, fabbricate dalle mani esperte del Mastro Fabbro, hanno più volte sventato le incursioni dei predoni, preservando la pace e la serenità.

Sono sempre alla ricerca di nuove reclute da addestrare con duri allenamenti di spade, dando lavoro anche al Cerusico, che si prende cura della loro salute.

Ma oltre al combattimento, gli armati sanno anche divertire i più piccoli e i grandi con giochi di abilità, forza e astuzia, ma sanno anche essere di grande compagnia, tra un boccone di cibo e una pinta di birra.

  
Matteo lo Calmo

E' il Capitano delle Guardie da poco al comando , sembra ancora sergente per il suo modo di fare e per la sua indole calma.

Nato e cresciuto sulle colline di Pigazzano si è trasferito a Grazzano per una paga regolare, un buon vitto e un alloggio asciutto e confortevole.

Ovunque si trovi cerca sempre di avere la situazione sotto cotrollo e anche se sembra calmo, è capace di usare diverse armi tra cui asce, lance e picche, ma la sua preferita è la spada bastarda.

  
Andrea lo Giusto

Proveniente dalla città di Piacenza, si  caccia sempre in qualche avventura e nei peggiori dei casi, in grossi guai, uscendone sempre grazie alla sua astuzia ed abilità. Raggiunta la maggiore età, con il consenso della sua famiglia, e cercando di lasciarsi alle spalle un debito in un bordello, il ragazzo abbandona la città, avventurandosi nel contado. Arrivato poi, nel paese di Grazzano, fu subito attratto dalla bellezza del piccolo Borgo e dallo stile di vita che si conduceva. Dopo aver salvato l'armato Edoardo da 5 briganti, i due divennero grandi amici.

Grazie a questo gesto di grande coraggio, il Conte Giovanni Anguissola premiò il giovane Andrea facendolo entrare nel gruppo delle Guardie di Grazzano.

Nel gruppo è quello che dà la vitalità, il sorriso e l'unione dei componenti grazie al suo carattere gioioso e aperto, dimostrandolo anche ai viandanti del borgo.

  
Ivan lo Audace

Fuggito con il padre fabbro dalla cittadella di Piacenza in cerca di avventura, si imbatte nel Borgo di Grazzano, dove apre una piccola bottega insieme al padre.

Grazie alla sua abilità nel combattimento con la spada e lo scudo, in poco tempo guadagna la fiducia dei paesani e del Signore del Borgo che lo sceglie come una delle sue guardie personali.

E' il braccio destro del capitano, dimostra una grande attitudine da stratega, e nella costruzione di scudi e cotte; è sempre pronto alla sfida.

 
Massimiliano lo Abile

Nato nel Borgo San Donnino, l'antica romana Fidentia, figlio di un  Magister di Milano, ha sempre avuto il bisogno di confrontarsi in combattimento con qualcuno e non si è mai tirato indietro davanti a una sfida. Curioso e volenteroso,  sempre pronto a scoprire cose nuove, si imbatte nelle guardie di Grazzano, affascinandosi subito all'arte delle armi.

 
Dante lo Mastro Fabbro

Fuggendo dalla cittadella piacentina insieme al figlio e stabilendosi nel Borgo, mette a disposizione di tutti la sua arte nel forgiare e lavorare il ferro, aprendo una piccola bottega con la fucina. Abile nella forgiatura di ottime spade utili alle Guardie e nella creazione di piccoli oggetti e utensili in ferro, il Mastro Fabbro Dante è sempre pronto a stupire con le sue creazioni.

Marco lo Cerusico

Nato nei pressi di Grazzano, mostra subito il suo grande cuore verso il prossimo e la sua indole da medico e guaritore, dapprima esercitandosi con piccoli animali, e poi, acquisendo esperienza, con i malcapitati soldati o i paesani che gli capitavano a tiro.

Esperto in amputazioni e tagli, diventa una parte fondamentale del gruppo delle guardie, aiutandoli con le medicazioni in caso di ferita.

 
Teone lo barbone

"Essere ricchi non fa per tutti" e "La ricchezza non fa la felicità", così recitano i proverbi popolari. E dopo averlo incontrato non ci si può davvero ricredere... meglio essere poveri!

Il mendicante Teone vive della generosità dei paesani e dei viandanti, può esprimersi solo con versi o qualche misera parola, ma non può certo avventurarsi in discorsi articolati. Riusce però in qualche modo ad afferrare tutto quello che è alla portata delle sue mani.

"Certo che se non ci fossero le guardie in giro" sembra dire Teone, "si vivrebbe un po' meglio...."

  

 

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