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Ferro Battuto

 
 
Gallo GrazzaneseL'artigianato di Grazzano Visconti è noto per il metallo lavorato artisticamente a martello, come si usava nel passato, con i più bravi allievi che diventavano abili fucinatori capaci di forgiare al martello una rosa con tutti i suoi sottilissimi petali, di realizzare robuste cancellate senza collegare gli elementi mediante saldatura autogena od elettrica.
 
La lavorazione del ferro a Grazzano è già fiorente nella seconda metà I dell'Ottocento con la ditta Savi Giuseppe, fabbro tutto fare con laboratorio nel caseggiato posto di fronte alla portineria del castello.
 
I fabbri Francesco e Giuseppe SaviIl figlio Francesco, la cui tecnica era via via affinata, fu tra i primi artigiani a collaborare con il conte Giuseppe Visconti di Modrone nell'arredo del nascente borgo in stile medioevale. A lui si deve la singolare incastellatura ad arco con quattro briglie porta secchi a testa di drago che caratterizza il pozzo di piazza Gian Galeazzo Visconti.
  
Mastro Cesare Leonardi riceve il riconoscimento di "benemerito del turismo piacentino"Tra i lavoranti dell'officina Savi si distinse un giovane di nome Cesare Leonardi che ai corsi di disegno dell' Istituzione faceva tesoro dei preziosi insegnamenti del prof. Giovanni Berzolla: nella bottega di Cesare Leonardi prese corpo la grande cancellata che divide il paese dal parco del castello e l'artistica grata nella navata della chiesetta di piazza Guido Visconti di Modrone.
 
Fu la lettura della pagina del Vangelo che racconta del tradimento dell'apostolo Pietro, a suggerire a mastro Cesare l'idea di forgiare il gallo di Grazzano: quello originale e' infatti alto 33 centimetri, gli anni di Gesù. Il gallo - certo il più celebre soggetto del ferro battuto piacentino - non piacque subito al Visconti che preferiva un'altra opera del Leonardi, la cicogna.
 
Di diverso parere erano però nobili e artisti ospiti di Grazzano; a far capitolare le convinzioni del duca Giuseppe fu la Regina d'Italia Elena di Savoia, che vedendo uno dei galli nel laboratorio di Cesare Leonardi ebbe ad esclamare "Pare proprio che canti".
 
Mi sembra ancor ieri - soleva raccontare il maestro Leonardi ormai canuto - quando la Regina Elena mi chiamò a Villa Savoia per disegnare la cancellata e il fronte dei balconi che furono poi realizzati a Grazzano, e che siano armoniosi come quelli di Grazzano Visconti, si raccomandava la Regina.
 
Il Mastro ferraio MuttiOggi a Grazzano, cittadella dell'artigianato creativo assediata dal prodotto di serie, il martello continua a battere il ferro nella officina ormai centenaria dei fratelli Savi ove si lavora per il mercato europeo e con frequenti e numerose commesse dei paesi orientali: Tokyo e Taiwan sono mete usuali per i componenti di arredamento made in Grazzano Visconti.
 
Sempre nella città d'arte di Grazzano Visconti continuano la tradizione del ferro battuto artistico con un mercato di nicchia le qualificate aziende di Mutti e Leonardi, Moruzzi e Cavanna, Boselli Luigi.
 
Con loro si rinnova l'affascinante rito dell'uomo che con la forza e il fuoco lavora e plasma il ferro per ricavarne oggetti artistici, sovente pezzi unici della creatività umana.

 

 

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